Cachemire, cashmere o kashmir?

L’Accademia della Crusca, nata nel 1583, afferma che mentre gli italiani non hanno più dubbi su come pronunciare il nome di questo pregiato tessuto di lana pettinata [’kaʃmir], diversi sono i modi fra cui possono scegliere di scriverlo. I più diffusi sono per l’appunto cachemire, dalla più tradizionale grafia francesizzante, e cashmere, all’inglese. Entrambi sono corretti; si può optare per l’uno o l’altro a seconda che si preferisca appoggiarsi all’autorità dei dizionari, che ancora privilegiano cachemire, oppure seguire l’uso attuale, più decisamente orientato su cashmere.

La grafia francesizzante viene implicitamente prescelta dalle più recenti edizioni di popolari dizionari dell’uso, che mettono a lemma principale cachemire: così il Grande Dizionario Hoepli di Aldo Gabrielli (2015), il Devoto-Oli 2017, il dizionario Italiano Garzanti (2017), lo ZINGARELLI 2018, il Vocabolario Treccani on-line; da questa prassi si discosta il GRADIT, che come lemma principale adotta cashmere.

Se la norma dei dizionari indica cachemire, l’uso vivo, in particolare quello giornalistico, appare coeso nella scelta di cashmere. Spogli personali su riviste di moda mostrano una chiara predilezione per questa forma, che ad esempio risulta pressoché assoluta su Donna moderna (Milano, 1988-) e su Vogue Italia (Milano, 1966-), mentre dalla più longeva Grazia (Milano, 1938-) appare con evidenza il progressivo arretrare di cachemire rispetto al più globale cashmere.

Come specchio di un uso prevalente e ormai consolidato si può anche assumere il motore di ricerca Google Italia, che fino a settembre 2017 forniva circa 142 milioni di risultati per cashmere e circa 11 milioni per cachemire; di alta ricorrenza è anche la parola kashmir (83 milioni di risultati), che però andrà più certamente correlata all’omonima regione indiana.

L’attuale maggior fortuna, nell’uso, di cashmere si desume anche considerando i marchi registrati. Fra quelli depositati in Italia dal 1980 al giugno 2017 la parola cashmere compare in 305 casi, cachemire in 35 e kashmir in 22 (il computo comprende sia le occorrenze nella denominazione aziendale – per es. Cashmere Time, Compagnia del Cashmere, Kashmir House – sia nella descrizione di prodotto). Si può pensare che la variante cachemire, pur potendosi fregiare di un plus connotativo di maggior raffinatezza, venga evitata per il rischio di incomprensione; la variante con k- iniziale pare invece puntare sull’esotismo e sul recupero rievocativo del luogo di origine del tessuto.